“Cercare di cambiare le abitudini delle persone e il loro modo di pensare è come scrivere nella neve durante una tormenta. Ogni 20 minuti dovete ricominciare tutto da capo. Solo con una ripetizione costante riuscirete a creare il cambiamento”
Donald L. Dewar
L’immagine di copertina di questo volume di YM, accuratamente selezionata da Roberta Pizzi, ci aiuta, insieme alla frase di Donald L. Dewar, a cogliere in modo appropriato il senso del cambiamento sul quale ci siamo soffermati. Il cambiamento non nasce ex abrupto. La matrice del cambiamento consiste in un rapporto dinamico tra due dimensioni: la prima costituisce una sorta di nucleo stabile intorno a cui ruotano dimensioni variabili il cui ondeggiare è possibile proprio in virtù del raccordo con ciò che rimane all’apparenza immobile. Il cambiamento viene a lungo preparato, dunque, in una continua ed ininterrotta osmosi con il mondo circostante. Inoltre, quando il cambiamento è avviato, non è detto che sia definitivo. Senza un centro, quel cambiamento rischia di disperdere il suo potenziale di novità. Ci siamo interrogati su questa dinamica. Alcuni di noi riflettono sul senso e sul significato del cambiamento, aiutati da esperti della psicologia, della letteratura, degli studi sulle lingue; altri hanno messo a tema ambiti (l’urbanistica, gli studi di genere, l’interdisciplinarità) le cui dinamiche attuali possono essere interpretate con efficacia proprio alla luce della categoria del cambiamento. Ne viene fuori un quadro composito, che presenta alcune costanti di grande interesse. Per questo motivo, vorrei ribadire come ancora una volta mi sembra valido il richiamo alla convergenza tra più approcci disciplinari, specificità della proposta editoriale di YM.
Alcuni scritti presentati in questo volume si segnalano per il modo in cui sanno introdurre il lettore all’interno di questioni di per sé articolate e complesse e che, proprio in ragione di tale fisionomia, risultano terreno di colture di polemiche senza fine. Da questo punto di vista, Maurizia Pierri è esemplare nel fornire lucidamente elementi utili per orientarsi negli studi di genere, facendo chiarezza, con impressionante acume scientifico, sugli aspetti ideologici talvolta sottesi alle questioni affrontate. Segnalo, infine, quattro giovani autori che scrivono per la prima volta per YM: Sara Pierri, Matteo Zaterini, Roberto Greco e Riccardo Dell’Atti. Ciascuno da una prospettiva differente, hanno colto un aspetto importante del tema del cambiamento. Infine, un ringraziamento particolare a Erri De Luca per aver voluto accettare il nostro invito a rispondere ad alcune domande sul tema della scrittura.
Ringrazio tutti per il lavoro svolto. Il dialogo continua sul nostro blog: http://www.yodmagazine.com
Giovanni Scarafile
direttore@yodmagazine.com
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