Nunzia Marciante
La recente diffusione del computer e l’utilizzo sempre più massivo dei social network ha determinato un cambiamento nel contesto sociale, generando modificazioni dei comportamenti, dei linguaggi e delle abitudini di milioni di persone. Diversi studiosi americani hanno spiegato la diffusione di questo fenomeno con la teoria della tripla “A”, sottolineando le caratteristiche di “Anonimity” (anonimato), “Access” (facilità d’uso) e “Affordability (economicità) che hanno consentito un rapido sviluppo del fenomeno. Questi aspetti col tempo hanno finito con il coinvolgere anche ambiti come la sessualità che erano esclusi dalla rete e dal suo utilizzo. La progressiva chiusura dei cinema a luci rosse e la drastica riduzione della tiratura dei giornali hard hanno aperto uno spazio nel mondo del World Wide Web, dove la sessualità è divenuta via via sempre più virtuale, mediante il desiderio di vivere emozioni attraverso uno schermo, piuttosto che con un partner reale. La rete diventa così il luogo dove potersi esprimere ed incontrare, con l’obbiettivo di trasgredire ed evadere dalla quotidianità di un rapporto di coppia. Per alcuni versi il cybersex può essere visto come la possibilità di incontrare nuovi partner sessuali virtuali con i quali simulare attraverso chat scritte o video chat, di avere rapporti sessuali, anche con l’ausilio di web cam. D’altro canto, il sesso cibernetico può essere anche finalizzato alla ricerca di forme di sessualità non tradizionali e pertanto non riconosciute all’interno delle forme convenzionali di intimità. In quest’ottica la rete diventa una vera e propria incubatrice, una sorta di “Grande Madre” dove poter custodire insieme alle fantasie più recondite anche la propria domanda di riservatezza e di protezione.
Sono gli uomini di età compresa tra i 35 e 55 anni, sposati o separati, ad essere i più importanti frequentatori di internet a scopo sessuale. Dietro a questo identikit si cela spesso un individuo che ha difficoltà nel relazionarsi ad un partner reale, o che preferisce instaurare un rapporto con l’altro esclusivamente virtuale, superficiale, senza dover mettere in gioco se stesso e la propria capacità di amare. Infatti, per alcuni uomini e per un esiguo numero di donne, il sesso più soddisfacente è rappresentato da quello che si pratica con un partner attraente e allo stesso tempo compiacente, con il quale però non creare nessun tipo di coinvolgimento emotivamente profondo. Inoltre, la necessità di cercare all’interno della rete stimoli sempre più intensi può portare l’individuo a trascorrere sempre più ore connesso al computer, attuando un comportamento compulsivo che si può trasformare in una vera e propria forma di dipendenza, creando un distaccamento dal mondo reale. Si parla così di cybersex addiction, intendendo la propensione dell’individuo a provare piacere esclusivamente attraverso la rete, senza riuscire mai a smettere di essere collegato e manifestando contemporaneamente gravi difficoltà relazionali con un partner reale e con il mondo circostante.
Bibliografia
Schneider J.P., Untangling the web: sex, porn, fantasy obsession in the Internet age, New York, Alyson Book, 2006
Cooper A., Sexuality and the internet: surfing in to the new millennium, 1998
Kimberly S. Young e Cristiano Nabuco de Abreu, Internet Addiction. A Handbook and Guide to Evaluation and Treatment, Wiley, 2010
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